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4-Economie trasformative e pianificazione territoriale
Ogni strumento di pianificazione territoriale e nazionale è stato progressivamente ridotto per fare del mercato l'unica forma di regolazione sociale e l'interesse generale e collettivo è stato progressivamente spodestato in favore della libera concorrenza fra gli interessi privatistici, determinando una profonda mutazione delle istituzioni nazionali e locali. Gli enti pubblici stanno perdendo la funzione di sintesi tra diversi orizzonti e strategie, assumendo sempre più il ruolo di facilitatori della penetrazione dei grandi interessi finanziari e immobiliari in tutti i meandri della società e della comunità territoriale.
Occorre riaprire lo spazio della pianificazione partecipativa per intraprendere la strada di un nuovo modello di economia e di comunità territoriale, riappropriandosi in primo luogo della capacità di autogoverno collettivo e della democrazia di prossimità.
In questa direzione va ripensato anche un welfare di comunità che sappia coniugare i diritti universali con la dimensione territoriale e che sia capace di di attivare un’economia ecosolidale per superare l’impostazione assistenzialistica.
In tal senso, assumono importanza anche le esperienze legate alla riappropriazione collettiva dei beni comuni, intesi come quei beni pubblici e privati, materiali o immateriali, che, esprimendo utilità funzionali all’arricchimento del catalogo dei diritti fondamentali, civili e sociali, si caratterizzano per una forma di uso e gestione dirette da parte di una comunità di riferimento ampia ed eterogenea. Occorre privilegiare la ‘redditività civica’ di queste esperienze collettive, intendendo con ciò il vantaggio in termini culturali e sociali, indirettamente generatori di economie alternative di comunità.
Come si inseriscono in questo contesto le esperienze e le pratiche delle economie trasformative?
Premessa
I filoni di lavoro, emersi nel primo incontro nazionale tenuto a Roma il 9 novembre 2019, sono stati brevemente descritti in modo che possano costituire le linee guida per gli incontri, le analisi e le discussioni che si terranno all'interno delle singole associazioni o negli eventi creati dalle reti locali in vista del FSMET. Sarebbe opportuno che ciascuna realtà o rete a seguito delle iniziative che realizzerà in questo senso si impegnasse a costruire un report di max 10.000 battute che restituisca il lavoro di analisi, di presentazione delle pratiche e, soprattutto, proposte di azioni in vista della compilazione di un'agenda mondiale, specificando il/i filoni sui quali verte il contributo.
Questi report costituiranno la base per un'ulteriore sintesi che dovrebbe rendere conto della riflessione nazionale sulle economie trasformative.
Tutti i vostri spunti e riflessioni devono esser inviate alla mail: forumbarcellona2019.20@gmail.com
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